DONATO SABIA NEL RICORDO DI SARA SIMEONI: “CI MANCHERA'”
08 Aprile 2020“Un grande atleta e una persona seria, che lascia un vuoto nel mondo dell’atletica”. Sara Simeoni è profondamente toccata dalla scomparsa di Donato Sabia, l’ex ottocentista azzurro, due volte finalista olimpico, mancato la notte scorsa a Potenza.
“E’ una notizia che non avrei mai pensato di ricevere – commenta l’olimpionica di salto in alto e vicepresidente della Fidal Veneto -. Sapevo che Donato stava male, ma ero in contatto con un parente e una settimana fa sembrava che la situazione stesse volgendo al meglio. Donato era della generazione successiva alla mia, ma abbiamo avuto modo di conoscerci. Prima dell’Olimpiade di Los Angeles, veniva a Formia per i raduni e lì abbiamo trascorso dei momenti d’allenamento insieme. Era un talento, un ragazzo serio, che ha ottenuto grandi risultati con impegno e fatica e che poi, finita la carriera, era rimasto nel mondo dell’atletica sino ad arrivare alla presidenza del Comitato regionale della Basilicata. Per il nostro sport si è speso molto. Lascia un vuoto, ci mancherà. Lo ricorderò con grande affetto”.
Donato Sabia, 56 anni, già atleta azzurro di primissimo piano (due volte finalista olimpico degli 800 metri, a Los Angeles ’84 e Seul ’88, oltre che campione europeo indoor della distanza, sempre nel 1984), era recentemente tornato alla ribalta dell’atletica per aver presieduto il Comitato Regionale FIDAL Basilicata. Atleta di talento straordinario, ma soprattutto persona d’animo gentile, Sabia è scomparso a distanza di pochi giorni dal padre, vite recise entrambe dal male che sta flagellando il mondo intero.
Messosi in luce dapprima come quattrocentista, le sue doti di resistenza (fu anche primatista del mondo della distanza dei 500 metri, con 1’00”08) lo traghettarono presto al doppio giro di pista, in una carriera comunque flagellata da tanti, troppi infortuni.
Il suo anno di grazia fu il 1984, quando, tesserato per le Fiamme Oro Padova, colse l’oro agli Europei indoor di Goteborg, stabilì la miglior prestazione mondiale dei 500 metri, fece segnare il suo primato personale sugli 800 metri (1’43”88, ancora oggi la terza prestazione italiana di sempre), e infine, ai Giochi californiani, finì al quinto posto assoluto (1’44”53). Senza dimenticare il primato personale nei 400 metri, un 45”73 a lungo inserito nella top ten nazionale di tutti i tempi. Riuscì a ripetersi quattro anni dopo, in Corea, terminando al settimo posto nei suoi 800 metri, dopo tante stagioni contraddistinte da innumerevoli problemi.
Ai famigliari di Donato Sabia vanno le più sentite condoglianze da parte del presidente del Comitato regionale, Christian Zovico, e dell’atletica veneta tutta.
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